Emiliano Ponzi è un illustratore e autore italiano. Lavora per l’editoria, la pubblicità  e la moda. Tra i sui clienti: Apple, The New York Times, New Yorker, Le Monde, Moma NY, Louis Vuitton, Hermes, Armani, Martini, Hyundai, Pirelli, Tim. Ha vinto numerosi premi: medaglie d’oro e argento alla Society of Illustrators di NY, Il cubo d’oro all’ADC NY, attestati di merito da American Illustration, Print, How international design. Ha scritto e illustrato 3 libri” The Journey of the Penguin” per l’anniversario della casa editrice Penguin Books, “The Great New York Subway Map” per il Moma di NY e “American West”, la cronaca del viaggio nell’ America dell’ovest, prima pubblicato come diario quotidiano dal New Yorker e poi in una raccolta da Corraini. Attualmente tiene una column sul Washington Post scrivendo e disegnano dell’Italia in tempi di quarantena.

Manifesto Premio Strega, 2020

 

 

The New York Times Book Review, 2017

 

 

American West, 2018

 

 

L’intervista a cura di Claude St-Pierre.

1. In che momento della sua vita si è reso conto che il disegno fosse la sua vocazione?

Ogni scelta che facciamo è una scommessa che riconfermiamo ogni giorno facendo un piccolo pezzetto di percorso. Anche cose come la vocazione e il talento vanno curati, messi in condizione di sbocciare e crescere. Non c’è stato un momento rivelatorio da film dove guardando il cielo ho pensato “da oggi farò l’illustratore”. Ho iniziato un cammino con tutte le insicurezze di chi fa un passo dopo l’altro in un sentiero di montagna sperando di non prendere una storta o peggio, di cadere.

 

2. Oltre alle illustrazioni, ci sono anche dei video che fanno parte del suo portfolio. Chi li ha realizzati? Ha delegato qualcuno o li ha fatti lei? In quest’ultimo caso, ci sono state delle nuove competenze da imparare e degli studi da fare per creare le animazioni?

Il lavoro dell’illustratore è piuttosto solitario perchè il 90% avviene in studio davanti ad un computer e a dei colori. Ci sono progetti, soprattutto quelli di animazione e pubblicitari, dove si lavora in team. Ognuno ha una specificità ma tutti sanno come funziona il lavoro degli altri, questo per creare un flusso di lavoro funzionale al prodotto finale che andiamo a realizzare. Lavorando con professionisti diversi ho sicuramente acquisito nuove skills ma ognuno di noi può fare in maniera eccellente solo una o forse due cose perchè il tempo e le energie impiegate per arrivare ad alti livelli sono enormi. Dunque non animo le immagini da solo ma lascio il compito di farlo a chi ha studiato anni quell’ambito e conosce bene quel mestiere specifico.

3. La sua arte e i suoi disegni riflettono i suoi valori? Se si quali?

Con un disegno non cerco di evangelizzare il prossimo, non sono disegni politici. Quindi direi che la parola “valori” non sia la più adatta.  Cerco invece di far passare il mio “tono di voce” ovvero il modo personale in cui vedo il mondo e lo restituisco all’esterno. Essere diversi vuol dire avere lenti diverse attraverso il quale leggiamo la realtà e ne facciamo una narrazione unica.